PRALBOINO (BS)

Veronica Gambara

poetessa

Fonte: Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza

Dati biografici

NOME: Veronica

COGNOME: Gambara 

NATA A: Pralboino (BS), il 30 settembre 1485

DECEDUTA A: Correggio (RE), il 13 giugno 1550

 

Chi è Veronica Gambara?

Veronica Gambara nasce nel vecchio castello di Pratalboino, (oggi Pralboino), il 30 novembre 1485. Era figlia di Alda dei Pio di Carpi e di Gianfrancesco Gambara, una famiglia che vantava un’importante tradizione umanistica.

Veronica ricevette un’ottima educazione umanistica comprendente lo studio della filosofia, della teologia, del greco, del latino. 

Brescia era al tempo una città molto ricca con fermenti culturali in piena espansione. In questo contesto Veronica cominciò a scrivere versi già nell’adolescenza, obbedendo da un lato alla maniera petrarchesca che le Prose bembesche canonizzeranno di lì a qualche anno – ma già modello imprescindibile -, e mostrando, contemporaneamente, un notevole talento e un accento personale.

Il primo testo di Veronica che sia giunto sino a noi è una lettera a Isabella d’Este del 1º febbraio 1503, nell’ambito di una corrispondenza che ebbe modo di avvicinarla ulteriormente ai valori umanistici.

Andata in sposa nel 1508 a Giberto VII, signore di Correggio, Veronica partì da Pralboino per raggiungere il feudo. Per quanto il matrimonio fosse combinato, esso si rivelò felice e Veronica si innamorò realmente del marito, cui dedicò il famoso madrigale Occhi lucenti, e belli, una delle sue composizioni più celebri della Gambara.

Veronica, donna eccellente, mise a frutto la libertà data al proprio intelletto e al proprio talento poetico scrivendo versi raffinati ed eleganti che ricevettero giusto riconoscimento dai letterati suoi contemporanei e che brillano tra i migliori versi della letteratura italiana. I versi di Veronica furono molto amati, tra le personalità illustri, da Giacomo Leopardi, Antonio Allegri e Rinaldo Corso. Oltre alle Rime, sono conservate le sue Lettere, dove ci appare una Veronica viva e attenta che partecipa attivamente alla vita culturale e politica del suo tempo.

Dal 1518, infatti, dopo la morte del marito, si occupò degli affari dello stato di Correggio che resse con notevole abilità e determinazione fino alla sua morte, avvenuta nel 1550.

Fonti

Fonti bibliografiche: Daniela Pizzagalli, La signora della poesia. Vita e passioni di Veronica Gambara, artista del Rinascimento, Milano, Rizzoli, 2004.

 

Fausto Balestrini, Veronica Gambara, in Profili di donne nella storia di Brescia (a cura di F. Balestrini), Brescia, Giornale di Brescia, 1986, pp. 141–194

 

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