Fonte: autore sconosciuto – Collezione “Le ragazze delle Quattro Giornate”, Gennaro Morgese
Intervista a Maddalena Cerasuolo (1969)
NOME: Maddalena
COGNOME: Cerasuolo
SOPRANNOME: Lenuccia
NOME DI BATTAGLIA: Maria Esposito – C22
NATA A: Napoli (NA) il 3 febbraio 1920
DECEDUTA A: Napoli (NA), il 23 ottobre 1999
Se avessero detto alla giovane Maddalena Cerasuolo che un giorno le avrebbero intitolato un ponte, probabilmente non ci avrebbe creduto. Forse perché nell’aprile del 1942 scegliere di combattere, scegliere da che parte stare, era una questione di vita o di morte – certo nessuno pensava di entrare nei libri di storia, figuriamoci una donna.
Maddalena nasce nel rione Stella di Napoli il 3 febbraio 1920: suo padre Carlo aveva combattuto durante la Prima Guerra Mondiale sul fronte turco e a Bengasi, ricevendo la medaglia d’argento al valor militare e una pensione a vita di 100 lire annue. Finita la guerra, si mette a vendere pizze fritte insieme alla moglie, e viene schedato e più volte incarcerato per resistenza al Fascismo.
Quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale Maddalena è una giovane operaia e lavora in un’industria di scarpe. Il clima che si respira in famiglia la trova attenta e pronta a rispondere in prima persona. Quando a Napoli scoppiano le famose “Quattro Giornate” – l’insurrezione popolare contro l’esercito tedesco, dal 27 al 30 settembre 1943 – la troviamo a combattere, insieme al padre, per le strade in difesa del rione Materdei.
La troviamo, giovane donna di soli 23 anni, a parlamentare con i tedeschi per non far saltare in aria una fabbrica, e poi ancora- armata – in difesa del Ponte Sanità (quello stesso ponte che le verrà intitolato anni dopo).
Una volta liberata Napoli, il suo impegno prosegue: viene ingaggiata dagli inglesi, con il nome di “Maria Esposito” (sigla C22) e collaborò con la Special Force dall’Ottobre 1943 al Febbraio 1944: sono missioni pericolose, in cui il rischio di perdere la vita o di essere catturata dai nazisti è altissimo.
Nel 1944 viene congedata, e finalmente termina anche la guerra. Già decorata con la medaglia di bronzo al valor militare nel 1946, ricevette anche un attestato di benemerenza firmato dall’ufficiale H.S. Carruthers.
Una volta finita la guerra, Maddalena Cerasuolo ritorna alla sua vita di sempre, si sposa e ha quattro figli, che si impegnano ancora oggi a tramandarne l’impegno civile e la memoria.
Fino alla sua scomparsa il 23 ottobre del 1999, ha rilasciato numerosissime interviste, divenendo una delle testimoni più note della Resistenza napoletana.
Cerca un altro comune o un’altra donna di cui vorresti conoscere la biografia. Se il Comune non c’è ancora puoi aiutarci a trovare #almenouna donna di riferimento!