CHIVASSO (TO)

Maria Vigone

fisica

La fisica Maria Vigone durante uno degli ultimi esperimenti sui mesoni, nell’ottobre 1955 (da Corriere d’Informazione, Milano, 28-29 ottobre 1955).

Dati biografici

NOME: Maria

COGNOME: Vigone

NATA A: Chivasso (TO), il 30 giugno 1929

DECEDUTA A: n.d. 

 

Chi è Maria Vigone?

Maria Vigone è una delle due neo laureate (l’altra è Maria Debenedetti) che nel 1952 analizzano lo stack di emulsioni nucleari portate a Torino da Gleb Wataghin, dando così origine al gruppo che per primo a Torino svolse attività di ricerca nel campo della fisica sperimentale delle particelle elementari.

È assunta come dipendente dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) dal 1° luglio 1954 e dall’Università di Torino come assistente dal 1° dicembre 1955. Il 20 aprile 1960 consegue la libera docenza in Fisica Superiore, poi confermata il 28 luglio 1966.

Insieme con Anna Debenedetti e Carla Maria Garelli organizza un laboratorio per lo scan e la misura delle emulsioni che in poco tempo è in grado di essere competitivo. Contemporaneamente, nel 1953, ’54 e ’55 partecipa ai lanci di palloni con pacchi di emulsioni nucleari e collabora al loro sviluppo nel laboratorio di Bristol. Fra i risultati più importanti ottenuti in questi primi lavori va citata l’osservazione di decadimenti τ, l’evidenza di produzione associata e lo studio della composizione della parte “leggera” dei raggi cosmici. Partecipa anche alla collaborazione internazionale organizzata dal prof. Schein per lo studio di interazioni di elevatissima energia (1012-1013 eV).

A parte un primo lavoro sulle interazioni di π- di 6, 11 e 18 GeV/c, Maria Vigone si dedica per diversi anni, insieme con il gruppo di Torino che nel frattempo si era ingrandito, allo studio dei decadimenti dei mesoni K+. Vengono usati film di camera a bolle a idrogeno e liquido pesante e si studiano in grande dettaglio i decadimenti leptonici, il decadimento non leptonico in un pione carico e due pioni neutri e alcuni decadimenti rari. Fra questi ultimi, la ricerca del decadimento Ke4 porta all’osservazione, nel 1963, dei primi esempi sicuri di questo decadimento.

Fonti

Fonti archivistiche: Archivio Storico dell’Università di Torino: Registro di Carriera Scolastica della Facoltà di Scienze, Fisica F1-F201, n.. matr. F113; Verbali di Laurea di Matematica e Fisica dal 12.11.1948 al 14.3.1960, p. 83; Fascicolo personale.
 
Fonti bibliografiche: Erika Luciano e Clara Silvia Roero (a cura di), “Numeri, atomi e alambicchi – donne e scienza in Piemonte dal 1840 al 1960”, ed. Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile, Torino, 2008, p- 295-298 (con elenco pubblicazioni). archivistich

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